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Nota a ACF, 20 febbraio 2025, n. 7871 e ACF, 24 febbraio 2025, nn. 7875 e 7876.

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Tre diversi gruppi di investitori, una cliente fiorentina, due investitori padovani e un risparmiatore bresciano, avevano subito ingenti perdite su investimenti in azioni e obbligazioni MPS, acquistate tramite le loro banche intermediarie.

Nelle vicende è stata evidenziata una serie di gravi inadempienze da parte degli intermediari finanziari, che ha indotto gli investitori a rivolgersi all’Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF), dove è stato ottenuto un risarcimento complessivamente superiore a euro 180.000.

Più nello specifico, è mancata un’adeguata informativa prima dell’investimento: le banche non hanno fornito documentazione chiara e aggiornata sulle caratteristiche e i rischi degli strumenti finanziari acquistati e le poche informazioni fornite erano generiche e non idonee a garantire una scelta consapevole.

In secondo luogo, la valutazione di appropriatezza, come anche quella di adeguatezza, è stata assente: gli intermediari non hanno dimostrato di aver verificato se gli investimenti fossero adatti alprofilo di rischio dei clienti e in alcuni casi, la banca si è limitata ad affermare la coerenza degli investimenti senza fornire prove concrete.

Infine, la documentazione prodotta è stata insufficiente o in alcuni casi fuorviante, infatti non sono stati prodotti documenti attestanti una corretta consulenza finanziaria. In un caso, la scheda prodotto fornita risultava addirittura fuorviante, omettendo dettagli essenziali sui rischi.

L’ACF ha accolto i reclami degli investitori, riconoscendo le violazioni degli obblighi informativi e condannando le banche al risarcimento delle perdite subite.

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