Il Decreto Legislativo 13 settembre 2024 n. 136, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 27 settembre 2024, introduce importanti modifiche al Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. 12 gennaio 2019 n. 14), con l’obiettivo di integrare e correggere alcune norme chiave, tra cui quelle relative alle procedure di sovraindebitamento. Il cosiddetto Correttivo Ter mantiene rigidi requisiti per l’accesso all’esdebitazione, nonostante i pareri di alcune commissioni che avevano proposto di rendere tali condizioni più flessibili.
Condizioni per l’Esdebitazione
In base all’articolo 280 del Codice della Crisi, il debitore può essere liberato dai debiti residui solo a determinate condizioni. Il Correttivo Ter ha confermato che la colpa grave resta un ostacolo per l’ottenimento dell’esdebitazione nelle procedure di sovraindebitamento, che includono consumatori e piccole imprese non fallibili. Tra i comportamenti che escludono questo beneficio vi sono:
- distrazione dell’attivo o esposizione di passività inesistenti.
- causazione o aggravamento del dissesto in modo tale da rendere difficoltosa la ricostruzione del patrimonio.
- ricorso abusivo al credito.
Nonostante le proposte di allentare questi requisiti, il Decreto Legislativo n. 136 ha ribadito che chi si trova in stato di sovraindebitamento a causa di gravi negligenze o abusi non potrà accedere all’esdebitazione.
Procedura e implicazioni
Le norme, aggiornate dal Correttivo Ter, prevedono che il Tribunale possa concedere l’esdebitazione dopo la chiusura della procedura di liquidazione o dopo tre anni dall’apertura della stessa. Il curatore ha l’obbligo di segnalare al tribunale eventuali fatti rilevanti che possano portare al diniego del beneficio. I creditori possono opporsi all’esdebitazione, presentando osservazioni entro quindici giorni.
In sintesi, il Correttivo Ter mantiene una linea severa nell’ambito delle procedure di sovraindebitamento, vincolando l’esdebitazione a criteri di trasparenza e correttezza nella gestione della crisi.
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