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Rivista di Diritto del Risparmio

 

Difficili momenti per la nomofilachia.

La Cassazione ritorna sulla “vexata quaestio” della consegna della copia del contratto bancario al cliente: è o non è un elemento che rileva sul piano della sua validità?  [*]

 

di Gloria NATICCHIONI [**]

 

 

 

 

 

 

 

The Supreme Court returns to the topic of the relevance of giving the customer a copy of the banking contract and, while starting from the nomophylactic interpretation of the United Sections rulings nos. 898, 1200, 1201 and 1653 of 2018 which highlighted how the delivery is relevant at the moment of completion of the financial and banking contract characterized by a “composite form”, concludes that however the delivery would not be relevant within the scope of the nullity provision referred to to article 117 paragraph 3 TUB, imposed only for the violation of the lack of document preparation and not also for the hypothesis of failure to deliver, the latter to be considered relevant in terms of the contractual liability of the banking institution, recalling the United Sections on this point 26724 and 26725 of 2007.

The comment, not sharing the solution offered by the ordinance, is articulated in a reasoned criticism based on the interpretative rule referred to in the art. 12 of the Prelaws and on a series of argumentative passages of the 2018 United Sections, to reach the conclusion that the interpretative approach of the Cassation in its most authoritative component, functionally oriented towards the protection of the weak contractor, constitutes the only reading consistent with the regulatory data.

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Rivista di Diritto del Risparmio

Luglio – Fascicolo 2/2024

Abstract.

La Suprema Corte ritorna sul tema della rilevanza della consegna al cliente della copia del contratto bancario e, pur partendo dall’interpretazione nomofilattica delle pronunce a Sezioni Unite nn. 898, 1200, 1201 e 1653 del 2018, che hanno evidenziato come la consegna rilevi nel momento del perfezionamento del contratto finanziario e bancario, caratterizzato da “forma composita”, giunge a concludere che, tuttavia, la consegna non rileverebbe nell’ambito della previsione di nullità di cui all’articolo 117 comma 3 TUB, comminata solo per la violazione della mancata formazione documentale e non anche per l’ipotesi della mancata consegna, quest’ultima da ritenersi rilevante sul piano della responsabilità contrattuale dell’istituto bancario, richiamando sul punto le Sezioni Unite 26724 e 26725 del 2007.

Il commento, non condividendo la soluzione offerta dall’ordinanza, si articola in una critica ragionata fondata sulla regola interpretativa di cui all’art. 12 delle preleggi e su una serie di passaggi argomentativi delle Sezioni Unite 2018, per pervenire alla conclusione che l’approccio interpretativo della Cassazione nella sua componente più autorevole, funzionalmente orientato alla protezione del contraente debole, costituisce l’unica lettura coerente con il dato normativo. 

 

 

 

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[*] Contributo approvato dai referee

[**] Avvocata del Foro di Roma, specializzata in materie di diritto civile e commerciale, in procedure di natura imprenditoriale, bancaria, giuslavoristica, appaltistica, privata e pubblica.

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