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«Tutti vengono scherzati da Dürrenmatt, anche il destino.»

Friedrich Dürrenmatt si diverte magistralmente con tutti: con i suoi personaggi, con la trama degli accadimenti, con il destino e, non da ultimo, con il lettore.

È un thriller poliziesco sui generis, che trascende la semplice narrazione dei fatti di cronaca, per giocarsi su di un piano più alto: la ricerca della giustizia e la possibilità di confezionare un delitto perfetto. Il gioco è una scommessa, che nasce, fortuitamente, in una bettola, tra due perfetti sconosciuti, che, da quel momento, si inseguiranno, loro malgrado, per tutta la vita.

È possibile, come in un meccanismo perfetto, risalire sempre all’autore di un’azione criminosa o, per converso, la selva di rapporti sociali, umani, professionali è così intricata da garantire una zona franca, di impunità?

Il vecchio Barlach è chiamato a formulare una domanda non semplice una risposta ancor più complessa, che lo condurrà, assieme all’ignaro lettore, ai confini delle regole del gioco del poliziesco, forse anche oltre.

Sulla scacchiera, la pedina ambisce a diventare dama (o damone), senza sapere che la mano del damista che la muove è pronta anche a sacrificarla, per la realizzazione di un obiettivo più grande, magari inseguito per gran parte della vita.

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