Due investitori campani hanno acquistato un lotto di obbligazioni Astaldi nel dicembre 2017, incorrendo in una grave perdita economica pari a € 78.554,75.
I ricorrenti, nella specie, rilevavano come la banca non avesse fatto sottoscrivere ai clienti alcun contratto-quadro prima di eseguire l’ordine di acquisto delle obbligazioni Astaldi, presentando agli atti un documento contrattuale sottoscritto solamente sei giorni dopo l’impartizione dell’ordine.
Ebbene, l’assenza di un contratto-quadro valido, che regolasse con chiarezza e trasparenza i rapporti tra cliente e banca, ha determinato la nullità delle operazioni di investimento.
In base a questa violazione degli obblighi informativi, dei doveri di condotta, buona fede e diligenza, gli investitori hanno avviato un ricorso presso l’Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF), che non ha potuto fare altro che concordare con le osservazioni dei ricorrenti, che hanno ricevuto un risarcimento di € 73.974,40, pari al 94% delle perdite subite.