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Nota a Trib. Forlì, 22 luglio 2024.

di Monica Mandico

Mandico & Partners
Il decreto del Tribunale di Forlì in materia di esdebitazione offre spunti significativi per l’interpretazione dell’art. 14-terdecies l. 3/2012, allineandosi alla giurisprudenza di legittimità e enfatizzando il principio del “favor debitoris“. Il provvedimento, accolto nell’ambito di una procedura di liquidazione dei beni, sottolinea la finalità premiale dell’istituto dell’esdebitazione, concepito per offrire una seconda opportunità al debitore meritevole.
 
Particolarmente rilevante è l’analisi del requisito del soddisfacimento parziale dei creditori. Il Tribunale, conformemente all’orientamento della Cassazione, interpreta questo requisito in modo flessibile, ritenendo sufficiente un pagamento apprezzabile, anche se non esteso a tutti i creditori. Questa interpretazione si basa su una valutazione complessiva della procedura, considerando il rapporto tra la massa passiva accertata, la liquidazione dell’attivo e l’entità dei riparti.
 
Il decreto fa riferimento anche alla recente riforma delle procedure concorsuali, che ha ulteriormente semplificato l’accesso al beneficio dell’esdebitazione. Questo aspetto evidenzia la tendenza legislativa a favorire il fresh start del debitore, bilanciando le esigenze di tutela dei creditori con l’interesse sociale alla reintegrazione del sovraindebitato nel circuito economico.
 
In conclusione, il provvedimento del Tribunale di Forlì si inserisce in un contesto giurisprudenziale e normativo orientato a una interpretazione estensiva dell’istituto dell’esdebitazione. Questa tendenza, se da un lato può sollevare preoccupazioni circa la tutela dei creditori, dall’altro riflette una crescente consapevolezza della necessità di offrire strumenti efficaci per il superamento delle crisi da sovraindebitamento, in linea con le più recenti evoluzioni del diritto concorsuale.

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