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«Non è solo un libro, è più di un libro. È una storia che racconta tante storie, tutte diverse tra loro, ma con un unico leitmotiv: la sagacia di affrontare le sfide. Tutte.»

“GOALS” di Gianluca Vialli non è solo un libro, è più di un libro.

È una storia che racconta storie, tante storie, tutte diverse tra loro, ma con un unico leitmotiv: la sagacia, di affrontare le sfide, tutte, di qualsiasi tipo, genere, intensità.

È la storia della razionalità esasperante di Niki Lauda, contro l’improvvisazione di James Hunt.

È l’uscita di scena thrilling di Colin Chapman.

È la storia di Anna Kournikova, bella, ma che non vince, destinata a diventare uno slang pokeristico, per una mano trappola.

È il successo di Tyron Bouges, il cestista senza physique du role, diventato il “muggsy”, il “borseggiatore”, per la sua intelligenza tattica.

È il 28 settembre 1996 di Lanfranco Dettori, per tutti “Frankie” e delle sue folli sette corse e sette vittorie, contro ogni pronostico e ogni quotazione.

È il racconto di altre 92 storie. Anzi, 92 + 1.

Ed è nell’ultima che si racchiude la più intima e profonda bellezza di questo libro.

E che, paradossalmente, dopo una cavalcata di nomi, immagini, successi, vittorie, record, affermazioni, trionfi, sacrifici, titoli e trofei, si ferma su una linea di porta, a far immaginare al lettore un gol, il centesimo mancante, che la vita, troppo crudele, non ha voluto si realizzasse.

Ma diviene, per tutti i suoi lettori, un grande assist. Di quelli che sono un fuoriclasse sa sfornare. 

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