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«“Tutto quello che dite su noi jihadisti, è come se leggeste l’ultima pagina di un libro. Il libro dovreste leggerlo dall’inizio”.»

V13 è la cronaca giudiziaria degli attentati parigini del 2015 (il più noto è quello del Bataclan) riportata dalla prestigiosa penna di Emmanuel Carrèr che, Re Mida della letteratura, rende d’oro ogni argomento trattato.

Il testo è diviso in tre parti: “Le vittime”, “Gli imputati”, “La corte”, ognuna delle quali approfondisce un diverso punto di vista della vicenda. Tutte fondamentali, tutte nodali, ma delle quali la più diretta, sfrontata e amara è certamente la prima.
I racconti delle parti civili sono un pugno nello stomaco che nemmeno la linearità del testo può attutire, perché in automatico ci si immedesima. Parola dopo parola viene spontaneo tracciare le linee del caos che ha sconvolto troppe famiglie, cambiando per sempre il corso delle loro vite ed il senso di ognuna di esse.
Le parole costruiscono immagini e queste diventano sentimenti, emozioni e sensazioni personalissime, di cui alcune più generalizzabili di altre, ma non per questo meno intime.
Ciò che ad ognuno potrebbe accadere ma che ci si rallegra non sia accaduto proprio a noi.

La cronaca giudiziaria non è mai facile da riportare, soprattutto perché si rischia di restare intrappolati in una mera elencazione di nomi, azioni ed eventuali pene comminate.
Ma in questo testo viene scientemente dosata la cronaca e la “narrativa”, viene approfondito l’aspetto umano di ogni parte, imputati, corte e vittime, viene analizzato il punto di vista di ognuno, pur cercando di restare imparziali.
Carrère talvolta esprime il suo giudizio, ma solo personale e rivolto ai ruoli non ai fatti compiuti o subiti, non travalicando mai il confine del conosciuto e conoscibile perché non è né giurista né giornalista e non tenta di vestire i panni dell’uno o dell’altro, è fieramente uno scrittore prestato alla cronaca giudiziaria di un evento epocale che ha sconvolto l’Europa.

Non c’è pagina che annoi o argomento che piaccia meno degli altri, tutto è stato perfettamente dosato risultando perfetto.

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