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«È sempre importante porsi domande, anche quando si ha la quasi-certezza di non poter trovare risposte.»

Un Maestro del diritto (il Professore Umberto Romagnoli, N.d.A.) ebbe a dire che semplificare questioni complesse sia errore grave almeno quanto complicare quelle banali. Non è così nel caso del Professor Jim Al-Khalili, che, con la sua innaturale capacità di spiegare questioni estremamente complesse in maniera semplice, riesce a divertire anche un neofito, rendendo aneddotica dieci tra i più rilevanti paradossi della fisica. Il tutto senza mai sconfinare nel nozionismo (neppure accennato) di analisi matematica, termodinamica e meccanica quantistica (un paradosso anche questo; touché).

“La fisica del diavolo” è un divertente viaggio, in undici tappe, che consente al lettore di accarezzare lo “sfortunato” gatto di Schrödinger, che, invece, di fare le fusa, è, suo malgrado, sospeso tra la vita e la morte, ma anche di salvare il nonno di quel nipote vendicativo, che torna indietro nel tempo per assassinarlo; al contempo, si può simpatizzare per il diavoletto di Maxwell, nella sua veste di arbitro di sedia ante-litteram, oppure tentare di riappacificare i gemelli “bellicosi” per via di divergenze sulla loro età diseguale.

Conoscerà, anche, con una vena più romantica, perché la notte sia buia e perché la vita sulla Terra (forse) sia così unica e speciale.

Last, but not least, il lettore comprenderà perché sia sempre importante porsi domande, anche quando si ha la quasi-certezza di non poter trovare risposte.

O di poterne trovare solo di paradossali.

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