Lecce è una terra abituata a soffrire, a essere relegata, suo malgrado, a provinciale cenerentola; chi resta sa quanto la scelta sia difficile; sa di doversi mettere in discussione, anche più di chi sceglie, per converso, di andare via. Fare qualcosa a Lecce può essere più complicato che altrove; può essere più lungo e più tortuoso. Arrivati in cima, però, il panorama è più bello, perché ha semplicemente un gusto unico. Lo sa perfettamente un Presidente visionario, che condivide e coinvolge, perché le idee hanno, spesso, un valore maggiore del denaro. Bisogna creare valore, dunque, in Società. Si sceglie un fuoriclasse del settore, che fiuta potenzialità; che vede qualità, dove per gli altri c’è soltanto il vuoto: d’altronde, la fortuna non esiste; esiste solo il momento in cui il talento incontra l’opportunità. Ecco, allora, le opportunità per Marco Baroni, che chiude il suo personalissimo cerchio leccese; per il Capitano “Vichingo” Morten Hjulmand, con la metamorfosi da pulcino a leone; per il Campione del Mondo, Samuel Umtiti, che, come ogni forestiero che si rispetti, al Sud ha pianto due volte, quando è arrivato (per l’inaspettata accoglienza all’Aeroporto del Salento) e quando ha salutato il Via del Mare, all’ultima di campionato, contro il Bologna. È l’opportunità per Federico Baschirotto, dalla Vigor Carpaneto a Coverciano, non con l’ascensore sociale, ma percorrendo una scala, ripida, di pioli intagliata nello scetticismo, degli altri, tutt’intorno, ma nella convinzione personale, nei propri mezzi e nelle proprie capacità. È l’opportunità di Alexis Blin, mestierante del dietro le quinte, perché la sceneggiatura è, spesso, anche più importante dell’interpretazione sul palco.
Loro si riuniscono all’ombra del barocco, con un’idea semplice, nella sua complessità. Ribaltare i pronostici. E accadrà. Alla penultima giornata, in un ribaltamento di campo (touché). Monza-Lecce 0-1. Il resto è storia, bagnata dalle lacrime, in panchina, sugli spalti brianzoli, davanti alle televisioni, per le strade.
A Lecce, non piove quasi mai. E la bella stagione inizia anche in anticipo.