La BCE ha pubblicato il terzo assessment dei progressi compiuti dalle banche europee nella disclosure dei rischi climatici e ambientali.
Secondo il rapporto della BCE, le banche devono continuare a migliorare l’informativa sul rischio climatico in vista dell’entrata in vigore delle nuove norme UE.
La maggior parte delle banche ha ampliato la propria informativa sul clima e sull’ambiente, ma la qualità delle informazioni rimane troppo bassa.
La BCE si aspetta che le banche continuino a colmare le lacune e fornisce esempi di buone pratiche.
Sebbene nell’ultimo anno le banche abbiano aumentato le informazioni pubblicate, la qualità delle loro informazioni è ancora troppo bassa per soddisfare i prossimi standard di vigilanza. Le maggiori banche europee hanno in genere un’informativa migliore rispetto alle loro controparti non appartenenti all’UE, ma non riescono comunque a soddisfare pienamente le aspettative della BCE.
Le banche europee devono prepararsi a rispettare le norme UE più severe in materia di informativa sui rischi climatici e ambientali che entreranno in vigore quest’anno. Le norme tecniche di attuazione (ITS) sull’informativa del terzo pilastro, una serie di norme di rendicontazione sui rischi ambientali, sociali e di governance emanate dall’Autorità bancaria europea (EBA), si applicheranno alla maggior parte delle banche significative dell’area dell’euro. Le banche ammissibili dovranno presentare le prime informazioni in base alle nuove regole entro la fine di giugno 2023.
Rispetto alla valutazione dello scorso anno, le banche hanno aumentato in modo significativo la quantità di informazioni di base divulgate in tutte le categorie. Ad esempio, la percentuale di banche significative che hanno reso note le esposizioni rilevanti ai rischi climatici e ambientali è salita dal 36% all’86%. Inoltre, quasi tutte le banche dichiarano ora come il loro consiglio di amministrazione supervisiona i rischi climatici e ambientali e oltre il 90% fornisce descrizioni di base sulle modalità di identificazione, valutazione e gestione di tali rischi.
Tuttavia, la qualità delle informazioni è spesso insufficiente. Tra le banche significative che hanno partecipato all’esercizio, solo il 6% fornisce informazioni almeno ampiamente adeguate in tutte e cinque le categorie della valutazione. Sebbene il 50% delle banche fornisca ora alcune informazioni sulla quantità di emissioni che finanzia, nella stragrande maggioranza dei casi queste informazioni sono incomplete, non specifiche o non adeguatamente comprovate. Di conseguenza, le banche sembrano in gran parte impreparate ad affrontare gli imminenti standard dell’EBA sull’informativa del terzo pilastro.
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