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di Nadia Denisi

Avvocato e PhD

L’EBA propone un framework di disclosure ESG proporzionato e in linea con l’iniziativa della Commissione europea (Proposta Omnibus) volta a semplificare la rendicontazione in materia di sostenibilità. Sono proposti requisiti semplificati per le banche di piccole e medie dimensioni, nonché chiarimenti e miglioramenti per snellire la rendicontazione. Non vengono introdotti nuovi obblighi per le grandi banche quotate. Per sostenere l’attuazione da parte degli enti, l’EBA propone di introdurre misure transitorie e flessibilità di vigilanza volte a ridurre gli oneri di conformità per gli enti.
La Consultazione pubblica ha ad oggetto le modifiche proposte al regolamento di esecuzione della Commissione europea relativo alle informazioni di cui al Pillar3 ai sensi del CRR3.
In linea con la proposta Omnibus della Commissione europea volta a ridurre i costi di rendicontazione e a semplificare la rendicontazione in materia di sostenibilità, l’EBA ha elaborato un approccio proporzionato per le informazioni ESG basato sul tipo, le dimensioni e la complessità dell’ente, con informazioni semplificate per le banche diverse da quelle di grandi dimensioni, in particolare per quelle di piccole dimensioni o non quotate. Inoltre, la consultazione non introduce nuovi requisiti per le banche che già comunicano informazioni relative all’ESG (grandi banche quotate), ma mira a semplificare il processo di rendicontazione chiarendo i requisiti esistenti sulla base dell’esperienza acquisita. A tal fine, introduce considerazioni di materialità relative alla frequenza di alcune informazioni e garantisce il pieno e permanente allineamento con il regolamento sulla tassonomia in termini di ambito di applicazione e definizione dei modelli di Green Asset Ratio (GAR). Sono state introdotte disposizioni transitorie per sostenere gli enti e facilitare l’attuazione iniziale dei nuovi requisiti. Per quanto riguarda le informazioni ESG, in particolare, in linea con tali disposizioni transitorie, al fine di chiarire le aspettative, garantire la coerenza e ridurre gli oneri operativi, per il periodo fino all’entrata in vigore delle ITS attualmente in consultazione, l’EBA incoraggia la flessibilità di vigilanza. A tal fine, sta valutando la possibilità di pubblicare una lettera di non intervento in cui si consiglia alle autorità competenti di non dare priorità all’applicazione dell’obbligo di informativa di determinati modelli relativi al Green Asset Ratio e al regolamento sulla tassonomia per gli enti di grandi dimensioni e quotati, né all’applicazione dell’obbligo di informativa di qualsiasi modello relativo all’ESG per gli altri enti.
Infine, l’EBA fornisce uno strumento di mappatura aggiornato tra il Pillar 3 e le segnalazioni di vigilanza.

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