Da quest’alchimia, però, nascono gli undici anelli (più i due da giocatore) del Maestro zen, che ha sfidato sempre la parte migliore dei propri giocatori e, ancor prima, di se stessi.
Perché il basket (un po’ come la vita stessa) è una complicata danza, che include tutto ciò che accade in ogni, singolo istante: vincere richiede l’ottenimento di un delicato equilibrio tra tanti elementi e la sola forza di volontà può arrivare solo fino a un certo punto.