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«God save the...England.»

E’ il racconto romanzato dello scollamento tra ciò che l’Inghilterra (sineddoche del Regno Unito) ha rappresentato (forse solo) per l’immaginario collettivo (e mai neppure effettivamente per se stessa) e quello che, a distanza di alcune decadi, è, per davvero, diventata. La discrasia è notevole, specialmente agli occhi di chi ha vissuto sempre l’inglesità con sentimento di sincero romanticismo.

E’ il romanzo di un amante innamorato, che non riconosce più la sua bella o, magari, è ormai disilluso e conscio di averne idealizzato, fin troppo, la sua proverbiale immagine, i suoi concetti, i suoi meccanismi, il suo fascino, quel suo ineguagliabile essere cool, con le sue imperiture tradizioni, consuetudini, stagioni di eventi, riti, mondanità.

Il ricordo degli anni d’oro è smarrito nei vicoli della multietnicità, che ha quale contrappeso una crisi di rigetto verso gli stranieri e le loro “ruberie” lavoristiche; della scristianizzazione imperante, al punto da porre interrogativi ingombranti anche in seno alla famiglia reale; del populismo politico, che ha assaltato l’establishment, riuscendo a cogliere, prima (sicuramente, non meglio), le istanze e i timori della lower-middle class, canalizzandoli verso un ascesa al potere, che è stata fautrice, tra numerose scelte azzardate e poco prospettiche, della fine di quell’idea, comune, di Inghilterra; fondata e ricamata su alcuni intramontabili stereotipi, invero più esterni, che autoctoni.

Come, su tutti, quello “stiff upper lip”, il proverbiale labbro superiore rigido, immune ai sentimenti, tanto di gioia, quanto di dolore, dell’immaginario e autentico gentleman, che ha ceduto il passo a smorfie più ridanciane e al passo coi tempi, di una voracità di notizie, ammiccanti, ficcanti e pervasive, che mal si conciliano con alcuni dei capisaldi della granitica epopea elisabettiana.

E’ un libro che interviene a più di vent’anni dal primo racconto sugli inglesi di Antonio Caprarica, “Dio ci salvi dagli inglesi…o no? Vecchi riti e nuovi miti degli europei oltre la Manica”.

Mai titolo più profetico, col senno di poi.

A distanza di più di quattro lustri, dagli inglesi, non ci siamo salvati (per fortuna o purtroppo); gli europei oltre la Manica si sono “estinti” con la (troppo avventata) Brexit; e, last but not least, Dio, come da celebre brano patriottico, deve (ancora) salvare il Re, la sua dinastia. E la sua Patria.

Perché dopo la fine, possa esserci anche una resurrezione.

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