E’ insofferente, in primis verso la sua stessa famiglia. Difatti, è dal girovagare senza meta, in una notte newyorkese, per sottrarsi all’asfissiante tetto famigliare, che origina questo racconto breve. La perdita, tragica e precoce, di uno dei fratelli rappresenta un dolore troppo tagliente da tacitare, nonché un ingombrante passato che si ripropone nel presente. Il fratello, l’altro, è un creativo, che ha disatteso le sue aspettative, snaturando le sue capacità narrative. I genitori sono una presenza severa e pretensiva. Specialmente il padre, avvocato, che come professione non sarebbe neppure tanto male, “se vanno in giro tutto il tempo a salvare persone innocenti”, ma, in realtà, accumulano soldi, giocano a golf, a bridge, comprano automobili, bevono martini e sono tronfi come fenomeni.