Pubblicato il Rapporto EduFin 2021, che conferma come la maggior parte degli intervistati si senta poco preparata sui concetti finanziari di base.
Più nello specifico, come si apprende dal comunicato di accompagnamento, sono proprio i gruppi finanziariamente più fragili della popolazione italiana, le donne e i giovani, a sentirsi meno preparati nelle materie finanziarie, assicurative e previdenziali. È quanto emerge dal Rapporto Edufin 2021 “La conoscenza finanziaria come anticorpo alla vulnerabilità economica”, seconda edizione di uno studio sulla situazione economica e finanziaria e le conoscenze finanziarie delle famiglie italiane realizzato per la prima volta nel giugno 2020 dal Comitato Edufin insieme a Doxa e che è proseguito quest’anno con una nuova raccolta di dati a giugno del 2021. Dal rapporto emerge che gli Italiani si sentono poco preparati sui concetti finanziari di base e sono favorevoli ad interventi concreti in campo formativo per aumentare le proprie competenze in questo ambito.
Solo un terzo del campione intervistato ritiene di conoscere i concetti di “tasso di interesse semplice”, “tasso di interesse composto” e “relazione rischio-rendimento”, concetti semplici ma alla base di tante decisioni finanziarie che le famiglie e gli individui sono chiamati a compiere nella loro vita. Proprio tra i gruppi finanziariamente più vulnerabili la quota di coloro che ritengono di essere preparati è ancora più contenuta. Ad esempio per i giovani tra i 18 e i 34 anni la quota di coloro che si sentono preparati scende a un quinto.
La seconda edizione del Rapporto Edufin conferma una associazione positiva tra l’alfabetizzazione finanziaria dichiarata e la fragilità finanziaria. Ovvero, la conoscenza è anche in questa seconda indagine correlata positivamente a variabili come la capacità di far fronte a una spesa imprevista o di arrivare a fine mese con il reddito a disposizione.
Dall’indagine emerge anche che gli intervistati hanno difficoltà a confrontarsi con percentuali e probabilità. La mancanza di conoscenze finanziarie di base, necessarie ad esempio a leggere un estratto conto e a gestire le proprie finanze, e le difficoltà a interpretare le informazioni, rendono più complesso gestire i rischi finanziari legati agli eventi della vita o generati da una crisi, come la pandemia di COVID-19.
“Per dirla con le parole della pandemia e per riprendere il titolo di questa indagine, occorre sviluppare degli anticorpi per affrontare meglio le crisi e le sfide del futuro – spiega Annamaria Lusardi, direttrice del Comitato Edufin – per questo è necessario rafforzare e mettere a sistema le iniziative volte ad aumentare le conoscenze finanziarie, assicurative e previdenziali degli italiani, con offerte formative specifiche per le fasce di popolazione più fragili, come i giovani e le donne. Per aumentare il livello di alfabetizzazione finanziaria di tutti i cittadini è necessario, però, promuovere l’obbligatorietà dell’educazione finanziaria a scuola, anche nell’educazione civica. E arrivare, grazie alla scuola, nelle case di tutti gli italiani”.
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