L’Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF) ha emesso una ulteriore decisione circa l’obbligo degli intermediari finanziari di fornire un’informazione chiara e completa ai propri clienti. Al centro della vicenda, una disputa tra un investitore abruzzese e la propria banca intermediaria riguardo l’acquisto di azioni MPS nel 2014.
L’investitore aveva sottoscritto titoli azionari MPS tramite la propria banca, durante l’aumento di capitale del 2014. Per via delle concitate vicende della banca senese, l’investitore è incappato in una pesante perdita finanziaria.
L’investitore riteneva di non aver ricevuto informazioni adeguate sui rischi dell’investimento, impedendogli così di compiere la decisione in modo consapevole.
La Banca, nella fattispecie, non avrebbe rispettato i propri obblighi in materia di informazione attiva, in quanto non ha messo nella disponibilità dell’investitore un set informativo funzionale a compiere una scelta d’investimento consapevole, non avendo neanche consegnatogli copia del prospetto relativo all’offerta, né la relativa scheda di adesione.
L’investitore si è, quindi, rivolto all’ACF, il quale ha concordato con le nostre opinioni evidenziando le responsabilità della banca per la violazione degli obblighi informativi attivi, non avendo quest’ultima provato di aver fornito i documenti essenziali per una decisione di investimento trasparente.
L’istituto di credito ha così risarcito l’investitore nostro cliente per la somma di € 13.229,13, somma comprensiva di rivalutazione e interessi e che include la differenza tra l’importo investito e il valore effettivo delle azioni all’atto della loro riammissione a quotazione nell’ottobre 2017.
Gli intermediari hanno il dovere di garantire trasparenza e protezione ai clienti, specialmente in operazioni ad alto rischio. Per gli investitori, invece, emerge l’importanza di esigere e verificare tutta la documentazione necessaria prima di prendere decisioni finanziarie cruciali.