Il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate n. 379575 del 7 ottobre 2024 introduce e disciplina in modo dettagliato il processo di elezione, conferma, variazione e revoca del “domicilio digitale speciale”, in conformità all’articolo 60-ter del DPR 600/1973.
Il domicilio digitale, come definito dall’art.1, comma 1, lett. n-ter del D.Lgs. n.82/2005 (Codice dell’Amministrazione Digitale – CAD), è un indirizzo elettronico che può essere scelto presso un servizio di posta elettronica certificata (PEC) o un altro sistema di recapito certificato qualificato, valido per comunicazioni elettroniche avente valore legale.
L’art.1 del D.Lgs. n.13/2024, riguardante disposizioni in materia di accertamento tributario, ha introdotto l’art. 60-ter nel DPR n. 600/1973, il quale prevede la possibilità per specifici soggetti – cittadini, professionisti ed enti privati non iscritti a registri obbligatori – di eleggere un domicilio digitale speciale per ricevere atti e avvisi che richiedono notificazione legale, oltre a comunicazioni per le quali la legge non ne richiede una, le cui modalità di operatività sono demandate ad un provvedimento della stessa Agenzia delle Entrate.
Inoltre, il D.Lgs. n.13/2024, in attuazione della legge delega fiscale (Legge n.111/2023), ha introdotto l’art. 26-bis al DPR n.602/1973, estendendo l’utilizzo dei domicili digitali per la notificazione degli atti anche all’agente della riscossione (ADER).
Punti salienti del provvedimento
- Elezione del domicilio digitale speciale
Il domicilio digitale speciale può essere eletto tramite una apposita funzionalità disponibile nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate. Questo sistema consente una gestione centralizzata e automatizzata della comunicazione tra l’Agenzia e l’utente, con l’obiettivo di rendere più efficienti le notifiche e ridurre gli errori delle tradizionali notificazioni cartacee. L’Agenzia delle Entrate verifica la validità dell’indirizzo PEC scelto attraverso un codice di validazione, meccanismo che tutela entrambe le parti (Amministrazione e contribuente) dall’uso improprio di indirizzi non validi o non più attivi.
- Ambito di applicazione ed esclusioni
Il provvedimento delimita l’ambito dei soggetti ammessi a fruire del domicilio digitale speciale: persone fisiche, professionisti ed enti privati non iscritti in albi o elenchi professionali.
Tale esclusione evita sovrapposizioni con le norme già previste per le imprese e i professionisti obbligati a iscrivere i propri indirizzi nell’INI-PEC, garantendo che i soggetti tenuti ad utilizzare l’INI-PEC non possano utilizzare un domicilio digitale speciale, pena l’invalidazione di quest’ultimo come domicilio legale.
- Limitazioni
Non è consentita la registrazione di un indirizzo PEC già associato a un altro utente come domicilio digitale speciale. Inoltre, la notifica effettuata su un domicilio digitale non appartenente all’utente, ma da questi scelto, è considerata valida senza possibilità di contestazione.
- Variazioni del domicilio
Le variazioni del domicilio e la revoca devono essere comunicate tramite la stessa piattaforma, così come la conferma di un indirizzo PEC già comunicato. Il mancato rinnovo di un indirizzo PEC comporta la revoca automatica del domicilio.
- Trattamento dei dati personali
La gestione del domicilio digitale implica il trattamento di dati personali, con implicazioni rilevanti in termini di privacy e sicurezza informatica. Il provvedimento chiarisce che il trattamento sarà effettuato in conformità al Regolamento (UE) 2016/679 (GDPR), ponendo l’accento sull’adozione di misure tecniche e organizzative adeguate a garantire la protezione dei dati e la loro conservazione per il tempo strettamente necessario.
- Trasferimento dei domicili digitali
Un futuro provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, in collaborazione con il Dipartimento per la trasformazione digitale, definirà i criteri per trasferire i domicili digitali speciali già comunicati nell’elenco dei domicili diversificati di piattaforma.
In conclusione, il provvedimento in commento si inserisce in un contesto più ampio di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, contribuendo in maniera significativa alla modernizzazione delle interazioni tra contribuente e amministrazione fiscale.
L’introduzione del domicilio digitale speciale rappresenta una soluzione tecnica avanzata che ottimizza le procedure di notificazione, riducendo i tempi operativi e i costi amministrativi legati alla gestione delle comunicazioni obbligatorie. Questo sistema non solo semplifica il processo per l’Agenzia delle Entrate, ma conferisce al contribuente un controllo più diretto e trasparente sulle comunicazioni ricevute, migliorando l’efficacia complessiva delle interazioni con l’ente pubblico.
Sul piano dell’efficienza amministrativa, la scelta di centralizzare la gestione delle notifiche attraverso una piattaforma telematica unica — accessibile dall’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate — si allinea con le direttive europee in tema di digitalizzazione (ad esempio, il Regolamento eIDAS), rispondendo all’esigenza di armonizzare le procedure secondo standard normativi internazionali. L’integrazione con i sistemi già esistenti evita inoltre duplicazioni inutili, assicurando che il domicilio digitale speciale operi in sinergia con altre soluzioni come l’INI-PEC, contribuendo alla coerenza e all’efficacia dell’infrastruttura digitale nazionale.
Tuttavia, il rinnovato domicilio digitale speciale non è esente da alcune criticità: da un lato, la capacità degli utenti meno esperti di interfacciarsi con la piattaforma digitale rappresenta un rischio operativo, poiché molti potrebbero incontrare difficoltà nella gestione autonoma del proprio domicilio digitale, con conseguenti disguidi o ritardi nella ricezione delle notifiche. Dall’altro, la necessità di aggiornare continuamente e con precisione gli indirizzi PEC da parte dei contribuenti diventa cruciale per garantire la validità e la regolarità delle notifiche stesse. Una gestione negligente di queste informazioni potrebbe comportare la mancata ricezione delle notifiche, con impatti significativi sui diritti del contribuente e sull’efficacia del sistema di riscossione.
Il nuovo domicilio digitale, pertanto, rappresenta un passo avanti decisivo nel rendere più efficiente e trasparente la gestione delle comunicazioni fiscali, ma richiede altresì un adeguato supporto agli utenti e una rigorosa gestione delle informazioni per evitare potenziali criticità.
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