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«Erano protette da un’aura di energia che le rendeva intoccabili. Sperse, zitelle, signore e serve marciavano insieme. Il nome di Rosalia risuonava per il Cassaro, l’eco arrivava fino al mare.»

Nel ‘600 imperversa la peste e anche Palermo ne è colpita e martoriata. La gente muore e il popolo soffre ancora più di prima, affamato e affranto, disperato nella miseria umana e nell’agonia.
È un momento di grande dolore e le Sante di Palermo non assolvono al compito riservato loro dal popolo, non funzionano, non intercedono per il loro popolo: c’è bisogno di una Santa nuova.

Un racconto romanzato sulla “nascita” del culto di Santa Rosalia: la santuzza di Palermo.
Rosalia è la santuzza che tutti già invocano da anni e dalla quale ricevono aiuto, la Santa di cui Padre Cascini sta cercando di ricostruire una degna genealogia che ne possa giustificare l’iscrizione nel registro dei Santi e per farlo non si risparmia per tutto il corso della propria vita, studiando, congetturando e forzando un po’ la mano; arriverà anche a commissionare il ritratto della santa al già famoso pittore fiammingo Van Dyck.
Rosalia, dal canto suo, di miracoli ne ha fatti tanti, è lei che accorre ad ogni chiamata del popolo, è lei che salva Vincenza (Viciuzza), la protagonista, dalla madre indegna, che la aiuta a mettere al mondo la figlia (Liuzza) frutto di violenza, che ricongiunge queste due anime semplici separate dalla fame e dalla povertà ed intercede per regalare a Viciuzza una nuova vita.

Una storia popolare, intrisa di magia e avvolta da un’aurea di surreale superstizione e creduloneria che non dispiace nemmeno al lettore più scettico.
È un romanzo delicato che racconta la storia di un popolo oppresso che non cede alla morte e alla disperazione, ma cerca il riscatto spirituale e temporale con operosità e senza risparmiarsi in fatica e lavoro. Una storia piacevole che ricollega aneddoti e personaggi reali in un disegno più ampio e favolistico, che passa per la storia della dolce Viciuzza e del suo amore per la piccola Liuzza.
Una storia di amorevole forza e determinazione, di riscatto femminile e di lotta contro la violenza e l’oppressione che storicamente piega la donna al volere dell’uomo: “Rosalia si è opposta al matrimonio con Baldovino, ha vissuto come voleva, perciò la amiamo, perché è un esempio, una speranza. Pure per noi le cose prima o poi dovranno cambiare”.

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