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Nota a CGUE, 13 luglio 2023, C-106/22.

Massima redazionale

Con la recentissima sentenza in oggetto, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha statuito che:

«Le disposizioni del Trattato FUE in materia di libertà di stabilimento

devono essere interpretate nel senso che:

ostano a un meccanismo di controllo degli investimenti esteri previsto dalla normativa di uno Stato membro che consente di vietare l’acquisizione della proprietà di una società residente, considerata come strategica, da parte di un’altra società residente facente parte di un gruppo di società stabilite in più Stati membri, nella quale una società di un paese terzo dispone di un’influenza determinante, con la motivazione che tale acquisizione pregiudica o rischia di pregiudicare l’interesse nazionale consistente nel garantire la sicurezza dell’approvvigionamento a favore del settore edile, in particolare a livello locale, per quanto riguarda materie prime di base, quali la ghiaia, la sabbia e l’argilla.».

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