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di Nadia Denisi

Avvocato e PhD

L’uso dell’intelligenza artificiale (IA) in finanza è sempre più oggetto di attenzione da parte delle autorità di regolamentazione e di vigilanza, interessate a esaminarne lo sviluppo e i relativi rischi potenziali. Questo articolo contribuisce fornendo una panoramica dei casi di utilizzo dell’IA nei mercati mobiliari dell’UE e valutando il grado di adozione degli strumenti basati sull’IA. Nella gestione patrimoniale, un numero crescente di gestori utilizza l’IA nelle strategie di investimento, nella gestione del rischio e nella compliance. Tuttavia, solo pochi di essi hanno sviluppato un processo di investimento completamente basato sull’IA e ne promuovono pubblicamente l’uso. Nel trading, i modelli di IA consentono a trader, broker e istituzioni finanziarie di ottimizzare l’esecuzione delle operazioni e i processi post-negoziazione, riducendo l’impatto sul mercato di ordini di grandi dimensioni e minimizzando i fallimenti di regolamento. In altri settori del mercato, anche alcune agenzie di rating del credito, società di consulenza proxy e altri operatori del mercato finanziario utilizzano strumenti di IA, soprattutto per migliorare la raccolta di informazioni e l’analisi dei dati. Nel complesso, sebbene l’IA sia sempre più adottata per supportare e ottimizzare alcune attività, non sembra portare a una revisione rapida e dirompente dei processi aziendali. L’uso diffuso dell’IA comporta dei rischi. In particolare, una maggiore diffusione potrebbe portare alla concentrazione di sistemi e modelli tra pochi “big player”. Queste circostanze richiedono ulteriore attenzione e monitoraggio per continuare a garantire che gli sviluppi dell’IA e i relativi rischi potenziali siano ben compresi e presi in considerazione.

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